INTERVISTA A MISTER STEFANO SENIGAGLIESI

La sconfitta nella semifinale playoff di sabato a Matelica non cancella lo straordinario percorso della squadra di mister Senigagliesi.

A parlare per tutti e commentare ancora una volta questa fantastica stagione ricca di emozioni è proprio il tecnico osimano.

C’è qualche rammarico oppure la prestazione è stata pienamente soddisfacente?

La prestazione è stata soddisfacente, anche se a mente fredda rimane un po’ di rammarico. In 90 minuti ci si gioca il sogno di una stagione. Ci sarebbe voluto un pizzico di fortuna in più. Arrivare a Matelica con Scognamiglio indisponibile, con Camillucci che ha fatto l’ennesimo gesto da professionista scendendo in campo in condizioni non adeguate, con l’assenza di Moracci e non ultimi i vincoli religiosi che hanno impedito a Cheddira di essere al top, ci hanno tolto molta forza ed hanno reso ancora più difficile affrontare una squadra forte come il Matelica. Però sono comunque contentissimo perché la partita di sabato è stata l’emblema di tutta la stagione.

In generale che voto dà alla stagione della sua squadra?

I voti non mi piacciono, restringere ed inglobare all’interno di un numero così asettico una marea di emozioni è troppo poco. Sono stato tanto fortunato in questi due anni. Mettere insieme così tanti bravi ragazzi con una Società così disponibile, con la competenza e la gentilezza di tutte le persone che ci sono state intorno e che hanno collaborato al percorso di questi mesi, mi hanno regalato una felicità e una soddisfazione immense. Non posso dare un voto, ma vorrei stringere tutti in un grande abbraccio.

Quale è stato il momento più bello della stagione, quello nel quale si è divertito maggiormente?

Non è facile, quest’anno ne abbiamo avuti tanti. Le due partite con il Cesena, concordo con il Presidente. Al gol del pareggio in casa contro i bianconeri lo stadio di Villa San Filippo è esploso. Poi l’attesa del risultato di Francavilla a fine partita con la Jesina: in quel momento, quando tutti erano un po’ nervosi, io ero molto tranquillo ripensando a quale percorso avevamo fatto per arrivare a vivere quell’attesa. Forse quella è stata l’emozione più bella.

Potendo tornare indietro, cosa cambierebbe di questa stagione?

L’allenatore (sorride). Scherzo, veramente niente. Tutto è perfettibile e forse sarà fatto il prossimo anno, ma veramente mi terrei tutto quello che c’è stato perché è incredibilmente quasi perfetto.

Crede che questa squadra e questa struttura societaria possano avere un futuro solido?

Questo non lo so, forse bisognerebbe chiederlo ai Presidenti, però mi auguro tanto di sì, perché all’interno di un risultato sportivo, che è quello che poi rimane, ci sono tante cose importantissime. La crescita dei ragazzi della Juniores, i giocatori ceduti a società importanti, l’aver vinto una Coppa Disciplina: questa Società è diventata un modello e mi auguro che possa continuare così anche in futuro perché la passione dei Presiedenti e la competenza di chi ruota loro intorno sono troppo importanti.

Chiudiamo con uno sguardo alla Juniores Nazionale che si prepara alla fase nazionale. Vuole fare un augurio ad Adolfo Rossi e i suoi ragazzi?

A tutti quei ragazzi che ho avuto la fortuna di avere con me durante la stagione auguro di potersi divertire e di realizzare i loro sogni con lealtà, sportività, cercando di raggiungere il massimo attraverso le cose che sono importanti, cioè il gioco, il divertimento e il rispetto dell’avversario. Hanno le qualità per riuscire e rendere felice anche Rossi.